Descrizione
A sette anni entrò nel convento benedettino di Lucedio, che era sotto la protezione del vescovo di Vercelli, e vi rimase sino all'età di 21 anni.
Non volle riconoscere il potere temporale del vescovo-conte e si rifiutò di prestare giuramento, condizione che il vescovo aveva posto per poter essere promosso agli ordini sacri o poter avere dignità claustrale.
Si ritirò quindi nell'eremo del monte Pirchiriano.
L'abate di Cluny, Maiolo, lo condusse con sé in Francia e lo incaricò di riordinare il convento di Saint-Semin ad Avignone, poi quello San Benigno di Digione, del quale fu successivamente abate. Qui ricostruì la chiesa dell'abbazia e innalzò la rotonda con cripta anulare dedicata al martire di cui aveva rinvenuto le reliquie. Fondò o rifondò altri quaranta conventi e abbazie, fra cui Saint Germain des Prés.
In Italia fondò nel Canavese, sulla terra dei suoi avi a Volpiano, l'abbazia di S. Benigno di Fruttuaria. Giunse all'abbazia normanna di Fécamp-dove morì e venne inumato nel 1031.
La sua opera non si è solo limitata a questa attività di architetto costruttore, si dedicò anche all'arte ed in particolare alla musica.
Fu anche un grande scrittore e predicatore, dettò ferree regole della vita monastica (Consuetudines Fructuarìenses), creò nuove preghiere e forme liturgiche, compose musiche e diresse corsi di canto corale.
Per primo volle aprire scuole pubbliche gratuite per tutti con vitto e alloggio per i più poveri.